ESCE OGGI "THE ALBUM ID" IL SECONDO DISCO DEGLI SVEDESI THIS IS HEAD: UN LAVORO SPERIMENTALE, NATO FUORI DAGLI SCHEMI, SENZA REGOLE E CONFINI
Adam,
Tom, Henric and Björn formano i quattro angoli del quadrato This is
Head. Forse il quadrato non è la figura geometrica adatta per
descrivere il processo che ha dato vita a “The Album ID”, il loro
secondo album, che riparte da dove l'ultimo album “0001” ci aveva
lasciati. Il processo che è andato avanti per più di un anno non ha
avuto limiti, regole o confini da rispettare.
E' come un organismo senza regole che si è evoluto ed è diventato un entità autonoma. Un essere che ha influenzato i suoi membri tanto quanto questi lo hanno aiutato a crescere. Parlano di canzoni che hanno scritto. Di come i loro strumenti sembrino avere la loro amicizia, oltre la comprensione umana. Suona quasi come una stregoneria. Pozioni magiche e calderoni gorgoglianti.
E' come un organismo senza regole che si è evoluto ed è diventato un entità autonoma. Un essere che ha influenzato i suoi membri tanto quanto questi lo hanno aiutato a crescere. Parlano di canzoni che hanno scritto. Di come i loro strumenti sembrino avere la loro amicizia, oltre la comprensione umana. Suona quasi come una stregoneria. Pozioni magiche e calderoni gorgoglianti.
Può
tutto ciò essere reale? Non suona un po' forzato?
Li
ho incontrati all'appartamento – decisamente fuori mano – di
Henric, a Malmö, per provare a trovare la verità che sta dietro
questo processo creativo apparentemente magico. Sembra che la mia
presenza li innervosisca. Una candela brucia sul tavolo. Forse
percepiscono che ho i miei dubbi, che c'è qualcosa che non va,
perchè i loro occhi si spostano rapidamente da me alla candela.
Quando Adam inizia a tossire, gli altri fanno lo stesso. Ma ora è
arrivato il momento di ascoltare la vera storia. Quella che è
iniziata con un tavolo da ping pong.
Dopo
l'universale plauso della critica, mazzi di fiori ai National Radio
Gold Awards, strette di mano, pacche sulla spalla, baci e abbracci,
il quartetto si è trovato di nuovo nel proprio studio in un isolato
palazzo industriale, dietro a una rimessa di autobusi a Kirseberg,
Malmö.
Guardando indietro ci sono festival estivi, tour nei club, secret concert in cantine e serre, ma ora la festa è finita e dopo i festeggiamenti bisogna mettersi in ordine, fare pulizia e riniziare e costruire qualcosa di nuovo.
Guardando indietro ci sono festival estivi, tour nei club, secret concert in cantine e serre, ma ora la festa è finita e dopo i festeggiamenti bisogna mettersi in ordine, fare pulizia e riniziare e costruire qualcosa di nuovo.
Descrivono
l'inizio come una lotta. Tutto cià che scrivevano non andava bene.
Era spazzatura. Nulla sembrava essere un degno seguito al precedente
album e mentre si intestardivano sulla propria musica, hanno iniziato
a gravitare verso il tavolo da ping pong dello studio e a giocare
appunto a ping pong. Partita dopo partita, giorno dopo giorno,
continuavano a giocare e suonare, finché uno di loro non ha dovuto
affrontare una separazione e diventò ingestibile a livello
emozionale. La gioia del gioco svanì ed è da queste ceneri che
nasce il secondo album. “The Album ID” porta insieme This Is Head
e il produttore Kalle Gustafsson-Jerneholm (di The Soundtrack of Our
Lives), e i membri del gruppo improvvisamente iniziano a fare avanti
e indietro tra il loro studio e lo Svenska Grammofon Studion di
Gothenburg.
La loro recente disperazione diete vita a un lavoro costruttivo e notti di registrazioni creative dove era possibile provare e cucire insieme le idee che ne uscivano.
La loro recente disperazione diete vita a un lavoro costruttivo e notti di registrazioni creative dove era possibile provare e cucire insieme le idee che ne uscivano.
This
is Head erano tornati in vita.
E'
stato però come un cadavere che si è risvegliato nella stanza in
cui ci troviamo. Questo è ciò di cui amano parlare. Il loro
gesticolare animato, i loro occhi vispi. Parlano di amicizie solide e
rispetto reciproco che li ha aiutati a creare questo album. Di come
Björn realizzò di quanto canti favolosamente e di come gli altri
gli hanno permesso di cantare quanto volesse. Di come ogni membro sia
responsabile della propria strumentazione e sia quindi incoraggiato a
sperimentare secondo il proprio piacere. Una canzone che ha iniziato
a prendere forma e a trovare il proprio posto, può venire modificata
velocemente perchè un frettoloso giro in bici per Kirseberg ha
fornito nuove idee che cambiano tutto. In questo modo le canzoni
vengono fatte cuocere a fuoco lento fino alla fine, senza che nessuno
sappia quale sarà il risultato finale. Ma ora tutto è finito,
firmato, sigillato e consegnato. Siamo d'accordo col suono che
proviene dall'altoparlante di Henric. E' immenso, caldo e intricato.
Ritornelli cantati, cori di grande intensità, violini e espressioni
altamente emozionali sono mischiati al suono di grilli, campanacci e
a quello gentile e ondeggiante di synth. Ogni secondo ha il proprio
suono, e voglio ascoltare tutto di nuovo perchè non ho realmente
capito come funziona il tutto. Per favore.
Con
“The Album ID”, This is Head sembrano aver creato un disco
toccato da un guanto magico, ma costruito sul duro lavoro.
Cordialmente
D.Broman
D.Broman
This
Is Head
The Album ID
The Album ID
1.
Staring Lenses
2. Illumination
3. Castaway
4. A B-version
5. XVI
6. Time's an Ocean
7. Summertime
8. Repetition
9. Into the Belly of Mount Miff
10. If I
2. Illumination
3. Castaway
4. A B-version
5. XVI
6. Time's an Ocean
7. Summertime
8. Repetition
9. Into the Belly of Mount Miff
10. If I
1°Singolo:
Time’s an Ocean
Prodotto
da by Kalle Gustafsson-Jerneholm & This Is Head
Mixato
e Co-prodotto da Hans Olsson Brookes
Label:
Adrian Recordings
Ufficio Stampa per l'Italia: 5-PM
Ufficio Stampa per l'Italia: 5-PM